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Odile Dupont Blanchard Déchire, - in un mare di sangue e ricordi, ti ritroverò -

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ventus¸
» Posted on 3/9/2011, 23:05




od1
Odile Dupont Blanchard Déchire ☆

Soprannome: Odì e tutti, proprio tutti, hanno il permesso di chiamarla così. Si, tutti. Sul serio.
Data di Nascita: 7 ottobre. Ma Odì considera il 17 dicembre come sua data di nascita, in quanto è il giorno in cui è cominciata la sua vita da vampira. Di quella umana non ha un gran bel ricordo.
Provenienza: la vecchia Déchire Academie, imprevedibile scuola di orrore e crudeltà, della quale era preside, insieme alla sorella Elodie.
Età: eeeeh parecchi anni, ma mantiene l'aspetto di una ragazzina.
Sesso: femmina!
Razza: vampirella succhiasangue buongustaia (?).
Stato Sociale: nobilissima, non per niente ha 47587 cognomi (solo tre, veramente -COFFCOFF-)
Interessi: il sangue (ovviamente ♥) e non solo da bere, anche la sola vista di esso la esalta, il vino rosso (perché sa essere un buon sostituto del sangue), il thé, i pasticcini, tormentare giovani ed indifesi studenti, suonare il piano, succhiare il sangue fino ad ammazzare qualche povero umano idiota, i suoi schizzi da doppia personalità, il colore rosso, i nastri e i fiocchi, l'arte in tutte le sue forme. LUI, anche se non se lo ricorda -muore-.
Amicizie: mmm per ora nessuno, anche se un certo qualcuno le ricorda qualcosa (♥) -oddio quanto mi uccide dover dire che non si ricorda di lui, rimuoio-.
Gruppo sanguigno: AB. Ma il suo preferito è lo 0, sia positivo che negativo. Gnam ♪
Segni particolari: ha due alette nere sulla schiena (quindi, si, vola). Non sono molto carine sembrano tanto quelle di un pipistrello), ma lei è così graziosa di suo che persino quelle strane ali diventano apprezzabili, a guardarla nel complesso.
Genere musicale: classico, decisamente. Cosa aspettarsi da una nata a fine '700? C'è da dire, però, che è molto aperta mentalmente ad ogni genere musicale, e le piace scoprire, di secolo in secolo, le novità musicali.
Strumento suonato: pianoforte. In assoluto il suo preferito, lo suona fin da quando era una bambina (cosa che ci riporta parecchi anni indietro nel tempo). Si, ogni tanto canticchia. No ok, canta in continuazione, dappertutto, sempre, in continuazione. Fosse per lei parlerebbe cantando (?). Le piace tanto, tanto, tanto. Ha una voce in grado di raggiungere acuti fenomenali, forse un po' bambinesca, ma molto delicata e dolce.



Altezza: 1.58. Non è molto alta, ma questo la rende ancora più caruccia ♥ (è tutta apparenza -COFFCOFF-)
Peso: 43 kg. Si, è uno scricciolo privo di peso.
Occhi: rosso cremisi, awww ♥
Capelli: dipende da come ci batte la luce. A volte appaiono di un bianco candido, altre prendono una lieve sfumatura azzurra o lilla. In ogni caso sono mossi e non troppo lunghi (le arrivano alle spalle).
Photobook:

Cosa accadrebbe se tornassi dal nulla e vi facessi fuori tutti ? uhuhuh


Character☆
Oddio, che bello tornare a descrivere il carattere della schizzata per eccellenza! La mia dolcissima, violentaschizzatasadica Odile ♥. Allora cominciamo dalle cose più "normali" (se di normale si può parlare, perché Odì mi sembra tutto fuorché normale). E' testarda, ostinata come un mulo. Questo significa che, non solo si impunta sulle cose, ma che rompe le balle a chiunque finché non riesce ad ottenerle. E non si fa nessun tipo di scrupolo nell'usare metodi poco ortodossi, se necessari al soddisfacimento dei suoi desideri. Se vogliamo vedere la cosa in positivo, possiamo ammettere che è estremamente determinata e che raggiunge sempre l'obiettivo che si è prefissata (sempre ricorrendo ad ogni genere di metodo, olè). Ma veniamo alla parte più assurda del suo amorevole carattere: soffre di personalità multipla. No, non è veramente affetta da tale malattia ma non saprei come altro spiegarvi i suoi repentini cambi di atteggiamento. Solitamente si presenta come una ragazzina allegra e spensierata, dolce e coccolosa...il problema è che mezzo secondo dopo è in grado di tramutarsi in un essere sadico, spietato, crudele, malizioso e assetato di sangue. Lato che mostra molto spesso a chi non le va tanto a genio, a chi si vuole pappare o agli studenti dementi che si diverte spudoratamente a torturare. Ha un'insana mania per il sangue che le fa apprezzare le uccisioni particolarmente violente. Si, ci ride proprio su, si diverte da morire! Ma d'altro canto sa veramente essere la dolcezza fatta persona con chi ama, anche se non sempre è facile riconoscere quando questo suo lato si manifesta sinceramente e quando invece lo fa solo per incantare l'ennesima preda (per poi farla fuori -COFF-). Adora il colore rosso, in ogni sua sfumatura, e cerca di applicarlo ad ogni dettaglio della sua esistenza (dal succhiare sangue, al colore dei suoi abiti). Non serve neanche dire, suppongo, che non è il caso di farla arrabbiare (cosa che capita raramente, comunque, e solo quando le si toccano persone e oggetti a lei particolarmente cari). E' un'adorabile schizzata, insomma ♥.
Phisic☆
La signorina Déchire è uno scricciolo umano. Ah no, non è per niente umana, giusto. Allora, mi correggo, è uno scricciolo vampiresco. E' piuttosto piccola, non raggiunge nemmeno il metro e sessanta, ha una corporatura estremamente esile e pesa una miseria. Ma nonostante questo suo aspetto fanciullesco possa trarre in inganno, la donzella è dotata di una forza incredibile (come ogni vampiro che si rispetti), che però mette in mostra solo in caso di estrema necessità, in quanto la trova volgare e per niente adatta al suo grazioso aspetto innocente. I corti capelli candidi, che le incorniciano il bel visino infantile, hanno la strana peculiarità di assumere riflessi colorati (dei toni dell'azzurro e del lilla) a seconda della luce che vi si riflette. Li porta piuttosto corti (fino alle spalle o poco meno) e in un taglio piuttosto sbarazzino (che contribuisce a donarle quell'aria da giovincella spensierata). Raramente li acconcia o da loro una piega, ma se lo fa, solitamente si tratta di morbidi boccoli. Invece porta spessissimo ogni sorta di cappello e cuffietta, sempre adornati da un dettaglio rosso (che sia un fiocco o una spilla) che, come già detto, è il suo colore prediletto. Sulla schiena le spuntano due ali nere, dalla forma simile a quella di un pipistrello (e pertanto per nulla graziose) che le consentono di volare e contrastano parecchio con la sua figura, apparentemente così dolce e innocente. Ma in qualche modo la rendono una creatura incredibilmente affascinante. Altra particolarità del suo aspetto sono i canini appuntiti, che sfoggia fieramente quando sorride (e quando deve dissetarsi, ahem).

Background☆


Gli esseri umani sono creature deboli, sciocche, insignificanti e infime. Lo aveva sempre pensato, Odile, da quando, per sua fortuna, aveva abbandonato quella odiosa natura, trasformandosi in qualcosa che meritava davvero di vivere. A dirla tutta si vergognava, persino, di essere nata biologicamente umana e avrebbe cancellato volentieri quel piccolo dettaglio dalla sua biografia, se avesse potuto. Era stato quasi un bene, l'avvento di quella malattia mortale su quel corpicino di neonata dai grandi occhi smeraldini e dai disordinati capelli neri. La malattia che aveva cominciato a divorarla giorno per giorno se la sarebbe portata via, senza scampo: l'avevano detto tutti i medici cui i genitori della piccola, due nobili signori molto rispettati, si erano ricolti. Sempre le stesse parole, una nenia continua: «Non ci sono speranze di salvarla, mi dispiace molto». E si che sarebbero stati disposti a versare qualsiasi cifra, pur di salvare la loro secondogenita. Già la prima era...ma questa è un'altra storia. Si presentò di notte, quell'uomo. Alto, misterioso, avvolto in un lungo mantello scuro. Lui, l'unica speranza.
- Posso salvare la piccola - aveva detto - ma vi avverto: non sarà più quella di prima. Siete disposti a sopportarlo? -
I signori Déchire, disperati e pronti a tutto, accettarono, lasciando la bimba tra le braccia dello sconosciuto, con la speranza e il terrore nel cuore. Come promesso, il misterioso signore tornò due giorni più tardi, con la piccola tra le braccia. Era effettivamente sana, sorrideva e agitava le piccole braccia verso i genitori. Ma il verde cristallino aveva abbandonato il suo sguardo, sostituito da un inquietante rosso fiammante, e i suoi corti, folti capelli corvini si erano tinti del candido bianco della neve. Urlarono d'orrore, i genitori, sbattendo la porta in faccia al salvatore della loro piccola e alla bambina stessa, non riconoscendo quella creatura come loro figlia. Forse la vita di Odile avrebbe potuto ancora svolgersi serenamente, nonostante il rifiuto delle persone che l'avevano messa al mondo. Se solo il suo gentile salvatore, che scoprì successivamente essere un vampiro, avesse potuto tenerla con sé...ma era una vita errante la sua, troppo movimentata e pericolosa per una creatura così piccola. Così, a malincuore, si vide costretto ad affidarla ad un orfanotrofio. Persino qui sarebbe potuta crescere come una bimba qualunque, ma la sua diversità, quei suoi inquietanti occhi cremisi e quelle assurde ali nere erano un ostacolo troppo grande da superare per gli altri bambini della casa d'accoglienza. Ne erano terrorizzati e la evitavano come la peste, deridendola da lontano e rendendola l'oggetto di scherzi crudeli. Era inevitabile che l'odio si impossessasse di lei, di quella mente ancora pura e spensierata, rodendola dall'interno. Odiava quel luogo, odiava quei dannati bambini, odiava i suoi genitori. Odiava tutti. Tranne lei. Il giorno del suo sesto compleanno, come un dono del cielo, una bambina arrivò all'orfanotrofio e accettò all'istante di giocare con lei. Erano uguali, loro due. Entrambe corrose da un odio spregiudicato che mai avrebbe dovuto intaccare l'innocenza di due bambine così piccole, entrambe sole come cani abbandonate, temute e derise perché diverse. Erano sorelle. Si chiamavano così per gioco, ma lo erano davvero. Lo scoprirono qualche anno più tardi quando, per divertirsi un po', si erano infiltrate nell'archivio dell'orfanotrofio -con l'intento di distruggere buona parte delle schede di quei bambini odiosi- e avevano finalmente scoperto la verità riguardo il loro passato. Lei, Elodie, altri non era che la primogenita dei Déchire, mai conosciuta da Odile perché abbandonata ancora prima della sua nascita, per via del suo carattere...particolare. Si promisero di non separarsi mai più e fuggirono dall'orfanotrofio, alla ricerca di informazioni riguardo i loro crudeli genitori, giurando di farsi vendetta non appena li avessero trovati. Pareva si fossero trasferiti senza lasciare traccia dietro di sé. Finirono così nella loro futura accademia, lasciata loro in testamento da un vecchio zio, che chiedeva loro di occuparsene, rendendola un luogo di puro terrore. Oltre ad essere un ottimo punto di partenza per le loro ricerche, la Déchire Académie permetteva alle due sorelle di sfogare la loro sete vendicativa sui malcapitati studenti...e chissà, magari prima o poi sarebbe loro capitato a tiro uno di quei marmocchi che le aveva tanto prese in giro. Vissero parecchi anni, sempre più unite, nella scuola, divertendosi con il terrorizzare gli ignari studenti cui impedivano la fuga. Fu proprio in quegli anni, che arrivò l'amore.
Break era il maggiordomo di Odile. O almeno, era arrivato all'accademia con quel compito: maggiordomo della signorina Déchire. Ma si sa, quando l'amore si mette in mezzo, le cose cambiano. Bastava un'occhiata per capire che erano fatti l'uno per l'altra. Così i loro destini si erano legati indissolubilmente: Odile amava Break e Break amava Odile. Non solo riponeva in lui cieca fiducia, ma trovava in lui un confidente, qualcuno sempre pronto a sacrificarsi per proteggerla, che viveva per lei quanto lei viveva per lui.
E se ora vi dicessi che Odile non ricorda nulla?
Non sa chi sia, lui. Non sa di averlo incontrato, conosciuto...amato più di quanto non amasse sé stessa. Non sa niente. Il suo ricordo è stato rimosso dalla sua memoria, da quella che pare una crudele, infida maledizione scagliata su Break, che ha inevitabilmente colpito anche Odile. Ovviamente nemmeno lui ricorda lei.
Chiusa la Déchire e privata di una parte così significativa della sua vita, Odì si rimise in viaggio. E si presentò alla Symphonia, decisa a farsi assumere come professoressa (anche se la infastidiva parecchio l'idea di dover rinunciare al titolo di preside). Vi giunse guidata dalla musica. E forse, da un magnetismo che nemmeno la più forte delle maledizioni avrebbe potuto cancellare.
SCHEDUE

{Nome prestavolto // Provenienza: Remilia Scarlet // Touhou}
Voice: Mimu - Nico Nico Singer // Songs: Rain Stops, Good-bye & Nee



Played on » SYMPHONIA Academy // where music lies

Edited by ventus¸ - 5/9/2011, 00:55
 
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