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Urielle Hoshino ★, « Sinful as a perfect liar, I will be the taker »

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ventus¸
» Posted on 14/8/2011, 16:59




luka1
Urielle Hoshino ☆


Soprannome: in Giappone è sempre stata chiamata Ariel, non tanto per l'idea di affibbiarle un soprannome, ma piuttosto per un banale difetto di pronuncia del suo nome reale, di origine francese. Comunque lei ne ha fatto il suo marchio commerciale e ora si fa chiamare solo così. Sono pochi coloro che sono (o saranno) a conoscenza del suo vero nome.
Data di Nascita: 5 maggio.
Provenienza: Tokyo, Giappone.
Età: 18.
Sesso: femmina.
Razza: umana // illusionista.
Stato Sociale: benestante.
Interessi: servirsi del sesso opposto a suo piacimento e la musica, unica vera passione rimastale.
Amicizie: //
Gruppo sanguigno: A+
Segni particolari: ha la dicitura "03" tatuata in rosso sulla spalla sinistra, ma a quel tatuaggio è legato un doloroso ricordo per cui è meglio non chiedere troppe informazioni a tal proposito.
Genere musicale: pop e rock, ma ha un profondissimo rispetto anche per la classica, in particolare, e gli altri generi.
Strumento suonato: chitarra classica ed elettrica. E cantante.



Altezza: 167 cm
Peso: 49 kg
Occhi: blu-azzurri.
Capelli: ...rosa?

Character☆
Solare, socievole, allegra, dolce, un po' pazza. Questa era Urielle. Impassibile, fredda, manipolatrice, orgogliosa. Questa è Urielle. Cosa abbia portato a questo radicale cambiamento lo capirete più avanti (nella storiella uhuh), ma sta di fatto che ormai questo è il carattere di Ariel. Dalla prima superiore, per essere precisi. E' divenuta un vero e proprio spietato burattino nelle mani degli uomini. Ma d'altronde loro non sono altro che giocattoli inermi nelle sue. Ariel si concede a loro senza provare il minimo interesse, quasi come se ogni flirt andato a segno fosse per le lei una conferma al fatto che tutti gli uomini fanno schifo, sono solo dei vermi schifosi con un unico scopo, dal primo all'ultimo. Ama prendersi gioco di loro, sedurli, provocarli, farli dannare, far perdere loro la testa...e poi, dopo averli finalmente soddisfatti, con malinconico distacco se ne va, li abbandona senza rimorso né pietà. Tutto ciò non è mai servito a lenire le ferite del suo cuore, nonostante lei si ostini a crederlo, ma riesce a trasmetterle ogni volta una potente sensazione di supremazia totale sul genere maschile, una specie di dominio spietato e incondizionato su quegli idioti che non possono far altro che inchinarsi alla sua sottile malizia e alla sua bellezza. Ariel è circondata da un'aura di perenne malinconia e totale sfiducia nel genere umano e solo ai pochi amici che le sono rimasti dopo il radicale cambiamento del suo carattere è concesso ricevere l'affetto e la dolcezza assopiti in fondo al suo spirito. La sua unica via di sfogo, oltre all'abbandonarsi al primo che passa, è la musica. Ogni volta che ne sente il bisogno si rintana in qualche luogo nascosto e libera le sue emozioni con la voce, in un dolente canto che suona tanto come un grido di aiuto.
Phisic☆
Urielle ha portato i capelli corti fino alle spalle sino alla prima superiore, ma in seguito a quel qualcosa che scoprirete presto, ha deciso che li avrebbe fatti crescere a dismisura, arrivando ad una vera e propria negazione della sé stessa antecedente il fattaccio. Ora i suoi lisci capelli di quel colore così insolito le cadono ben oltre le spalle e ricoprono, oramai, l'intera lunghezza della schiena. Ne ha moltissima cura ed è solita portarli al naturale, anche se ogni tanto si diverte ad acconciarli secondo le idee del momento. Ha un viso molto bello, ma purtroppo non vi si vedono altro che impassibilità, malinconia e malizia da parecchi anni. Il suo meraviglioso sorriso è qualcosa di troppo raro attualmente, riservato solo agli amici più intimi e a chi davvero lo merita (ma Ariel non crede che questo qualcuno esita). Ha due grandi occhi blu, una volta ridenti e allegri, ora spenti e svuotati di ogni fiducia. Ha un'altezza nella norma e un fisico invidiabile, da sempre attrattore di sguardi ammaliati, che le facilita parecchio le cose quando si tratta di sedurre qualcuno. A guardarla dall'esterno può apparire gracile e debole, cosa che ha numerose volte ispirato sentimenti di "protezione" nei ragazzi con cui si è divertita a giocare, ma in realtà Ariel è sana e forte e se la sa cavare benissimo da sola. Se doveste vederla in difficoltà per una storta alla caviglia...bè, sta fingendo.

Background☆

« You treat me like your doll,
but it's me that take CONTROL! »


Lo amava alla follia. Il suo cuore non era appartenuto ad altri, se non a lui, da quando lei ne aveva memoria. Erano cresciuti insieme, mano nella mano, statue di certezza...l'uno per l'altra. Dai 6 ai 14 anni le loro anime non si erano mai separate: erano cambiati i loro colori, le loro sfumature, ma non il forte sentimento che le teneva saldamente legate, non il sottile filo rosso del destino che li aveva voluti insieme. Erano cresciuti al loro fianco, maturati con loro. Sono parecchi, otto anni. Avete una vaga idea di quanto due spiriti possano fondersi l'uno con l'altro in otto anni? Soprattutto se si tratta di due spiriti giovani, sottoposti alle stesse esperienze e la cui crescita è segnata dalla costante presenza dell'altro.
Questo era l'amore di Urielle. Un amore troppo saldo per poter anche solo vacillare, lei ne aveva la certezza. Cosa sarebbe stata, lei, senza di lui? Nulla, anche di questo era certa. Erano un tutt'uno. Oh, lei era così felice nell'autunno dei suoi 14 anni: una nuova esperienza li attendeva, una nuova scuola, e come sempre l'avrebbero affrontata insieme, più uniti che mai! Nuovo ambiente, nuovi professori, nuovi compagni...già, e nuove compagne.

- Venderei persino la mia anima pur di cancellare quel momento -

Quante volte si era ripetuta quelle parole, nella vana speranza che diventassero realtà? Milioni, miliardi di volte. Eppure quella porta continuava ad aprirsi, quei due corpi erano ancora avvinghiati in un dannato abbraccio, le loro bocche erano ancora alla ricerca disperata dell'altra. Nella sua mente quella scena non la smetteva di ripetersi, sempre più crudele, sempre più violenta, sempre più vivida. E ad ogni ricordo sentiva il respiro spezzarsi in gola, era certa di soffocare, una volta per tutte. Quasi ci sperava, ormai. Dopotutto l'aveva detto lei stessa: cosa sono io, senza di te? Niente. E ci si era ridotta, ad un niente. L'idea del cibo non la sfiorava nemmeno, il mondo esterno non le trasmetteva più nessuno stimolo. Si trascinava quotidianamente a scuola (una nuova scuola, ovviamente) solo per obbligo. Ma era solo un guscio. Un essere vuoto, la cui anima era stata brutalmente svuotata di ogni sentimento e lacerata senza pietà. Che cosa significasse sorridere, l'aveva pressoché dimenticato.

Vendetta. Chiedeva solo vendetta. Ma non contro il suo più tremendo amore - no, non sarebbe stata in grado di ferirlo nemmeno se ci si fosse impegnata con tutte le sue forze - ma contro sé stessa. E contro gli uomini, in generale. Quegli esseri senza cuore, il cui unico desiderio era quello di un bel corpo femminile con cui condividere un letto per qualche momento. E poi basta. Era questo quello che desideravano, no? Ariel glielo avrebbe dato. Urielle non esisteva più: il nome che solo lui riusciva a pronunciare correttamente, i corti capelli sbarazzini che lui spettinava dispettosamente, ridendo al solo osservare la buffa espressione scocciata di lei...niente doveva restare di lui. Solo quel dannato tatuaggio. Quello "03" - il 3 marzo, giorno del loro fidanzamento - che splendeva scarlatto sulla sua spalla, bruciava amaro sulla pelle, stava lì a ricordarle ogni giorno ciò che era stato, guidandola passo per passo verso un'agonia senza fine.

L'avrebbe cancellato con la sua bellezza, martoriato con le sue provocazioni, umiliato con la seduzione. Il suo corpo sarebbe stato di chiunque l'avrebbe richiesto, ma la pazzia, le pene dell'inferno e l'abbandono avrebbero atteso a braccia aperte chi avesse conquistato infine quel tesoro. Il suo amore, invece, era chiuso in una gabbia: urlava e si contorceva come un matto e mai avrebbe ottenuto la libertà. Mai si sarebbe legato nuovamente ad uno di quegli esseri spregevoli, quegli stupidi fantocci che Ariel aveva imparato così bene a manovrare.
Quel perfido sentimento che l'aveva distrutta avrebbe visto la luce del sole solo attraverso la sua musica, esclusivamente quando la sua anima sarebbe stata troppo stanca di sopportare e sarebbe esplosa in un canto disperato.
Lì, e solo lì, il suo cuore avrebbe respirato.

Iniziava un nuovo capitolo in quell'accademia, dove l'unica valvola di sfogo, l'unica cosa che la teneva ancorata alla realtà era illegalmente permessa.
Avrebbe cantato, per il resto dei suoi giorni, un requiem al suo cuore.
urielle2


Nome PRESTAVOLTO: Luka Megurine
From: Vocaloid
Voice: Luka Megurine // Song: Perfect Liar by Luka Megurine → ha un testo che più azzeccato non si poteva ;D


Played on » SYMPHONIA Academy ~ where music lies
 
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